Tratto da Aquile di Cristallo

Pubblichiamo un articolo del Prof.  Emilio Del Giudice, figura di spicco tra i relatori al Convegno annuale “Isenro’” a Grado.

Nessuno oggi al mondo è in grado di rassicurare che un campo elettromagnetico non faccia male quindi sparare campi elettromagnetici nell’ambiente è da dissennati”. Così ha esordito il professor Emilio Del Giudice dell’Istituto di Fisica Nucleare di Milano, noto studioso di campi elettromagnetici, intervenuto all’incontro-dibattito organizzato in Provincia da Legambiente e Circoscrizione 4 con la collaborazione del Comitato Conacem di Pisa. …” Del Giudice ha spiegato cosa può succedere in un organismo esposto ai campi elettromagnetici artificiali, anche di intensità bassissima, che si vengono ad aggiungere ai campi elettromagnetici terrestri con cui il corpo è da sempre in equilibrio.

POMPA IONICA

Un equilibrio delicatissimo basato sul sistema di “pompe ioniche” ovvero di “porticine” che si trovano sulla membrana delle cellule dei nostri organi che permettono il passaggio selettivo di ioni (di calcio e non di potassio, ad esempio) che hanno le loro frequenze di ciclotrone. Quando, per l’effetto di un’esposizione a campi elettromagnetici artificiali (prodotti da elettrodotti o antenne) si introducono nel nostro organismo frequenze di oscillazione di campi E.M. a lui estranei i nostri organi possono andare in tilt e non riconoscere più le frequenze degli ioni che dovrebbero fare entrare attraverso le “pompe ioniche”.

“Così ad esempio – ha continuato Del Giudice – prendiamo il nostro sistema nervoso che produce campi elettromagnetici debolissimi. Se quando il nostro cervello vuol fare entrare l’acido glutammico (che ha una frequenza di ciclotrone bassissimo, di circa 5 Hz) nei neuroni questo viene colpito da un CEM artificiale che lo disturba può succedere o che faccia entrare più (oppure meno) acido glutammico nei neuroni oppure che venga obbligato ad aumentare la frequenza del suo campo elettromagnetico (da 5 a 6 Hz ad esempio)”.

“Quindi – ha continuato il professore – può essere fuorviante parlare di tumori che possono comparire dopo anni, invece i disturbi immediati ci sono a cominciare dal disturbo del sonno, spossatezza, irritabilità, perdita dell’appetito o della libido, disturbi somatici. Così per i telefonini che emettono altissimi campi elettromagnetici, non è detto che il tumore venga per forza alla testa, i campi elettromagnetici artificiali possono far scattare il neurone giusto ed il tumore viene alla prostata.

Per tutelare la salute dei cittadini, quindi, bisogna applicare il principio di precauzione ribadito dal Trattato di Amsterdam che tradotto nella pratica significa non immettere sul mercato un prodotto, come il telefonino, senza che ne sia stata verificata l’innocuità e posizionare elettrodotti ed antenne per telefonia cellulare fuori città, lontane dal centro abitato.

Ve lo ha ribadito pubblicamente anche la scienziata toscana, Margherita Hack, seguite il suo consiglio”.


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