Tratto da ilcittadiniomb.it
Monza – Rischio elettrosmog in via sant’Andrea? La domanda è lecita dopo che in consiglio comunale, la scorsa settimana, è stato distribuito il verbale delle misurazioni effettuate sulle due antenne di telefonia poste sul tetto dell’ex cinema Maestoso. A richiedere un monitoraggio ad Arpa ,nel maggio dello scorso anno, è stato un residente del condominio al civico 27. I risultati ottenuti nel primo monitoraggio hanno dato valori tutti superiori ai 6 volt per metro consentiti dalla legge regionale. In particolare un valore medio di 6,53 volt per metro e un valore massimo di 7,84 volt per metro.
Secondo la relazione tecnica valori “falsati” dalla presenza del parapetto metallico del balcone dove è stata installata la centralina di rilevamento. Tanto che in un secondo monitoraggio nel mese di novembre, cambiando la posizione della centralina, i valori sono tutti rientrati a livelli accettabili con un massimo registrato di 4,52 volt per metro. Senza creare inutili allarmismi, la notizia del monitoraggio effettuato in via sant’Andrea, proprio di fronte all’ospedale san Gerardo e in prossimità delle scuole elementari e medie dell’istituto comprensivo Salvo D’acquisto, riporta l’attenzione sul problema dell’elettrosmog.
«Quello che preoccupa – spiega il consigliere Elena Colombo (Lista Città e persone) – sono gli effetti dell’elettrosmog sui bambini. Tutte le ricerche scientifiche dimostrano che il loro cervello è esposto otto volte più di quello di un adulto ai danni da elettrosmog. I valori consentiti dalla legge regionale lombarda sono di molto superiori a quelli previsti da altre normative: basti pensare che in Svizzera il valore limite è di 3 Volt per metro, a Parigi 2,7, a Salisburgo 0,6». Una battaglia quella sulle antenne di via sant’Andrea che richiama quella condotta dalla stessa Colombo con i genitori della scuola Raiberti per togliere l’antenna dal palazzo di fronte alla scuola.
«Abbiamo raccolto 800 firme – spiega – ma l’antenna è ancora al suo posto. Ci siamo tassati per pagare un monitoraggio privato e i valori sono risultati nella norma,ma sappiamo benissimo che tutte le antenne sono controllabili da pc , quindi i gestori possono abbassare le emissioni nel momento in cui sono informati di un controllo in corso». Che fare? «Monza come Milano dovrebbe impegnarsi a monitorare costantemente gli impianti in prossimità di luoghi sensibili come le scuole – conclude Colombo – da tempo chiedo un monitoraggio in viale Romagna per la scuola Zucchi, uno per la Munari che sorge vicino al palazzo Telecom, uno agli impianti sopra il palazzo dell’Upim,ma senza risultato. Mi rendo conto che Monza ha 156 antenne installate,ma bisognerebbe almeno tenere sotto controllo quelle più vicine ai bambini».
Rosella Redaelli