Sono stati presentati una serie di emendamenti al DDL “Concorrenza” (A.S. 2469): riteniamo che tali emendamenti, se approvati, stravolgerebbero totalmente le prerogative dei Comuni nel governo del territorio e la loro capacità decisionale, introducendo una libertà di azione da parte delle società private che inciderà pesantemente sui territori per quanto riguarda paesaggio e sicurezza.
In particolare gli artt. 19 e 20 dettano disposizioni sulle installazioni degli impianti di telefonia mobile e sono oggetto di emendamenti che riguardano:
- i limiti di esposizione della popolazione, con proposte di innalzamento fino a 61 V/m contro gli attuali 6 V/m,
- l’eliminazione del criterio della minimizzazione dei valori di campo elettromagnetico nella pianificazione da parte dei Comuni
- l’obbligo di esproprio a cura dei Comuni di proprietà private, anche quelle con impianti già esistenti, in favore delle compagnie
- cancellazione delle autorizzazioni paesaggistiche ed antisismiche
- esclusione delle strutture da ogni regolamento urbanistico e edilizio
- riduzione dell’ambito di azione di controllo delle Arpa
- ulteriori semplificazioni, anche in sede di contenzioso tra operatori e Comuni
- cancellazione dei canoni di concessione
Di fatto è chiara la volontà di sottrarre ogni forma di governo del processo di infrastrutturazione ai Comuni, che sarebbero tagliati fuori da ogni controllo e diverrebbero piuttosto esecutori di espropri di aree private a favore delle compagnie
Analisi degli emendamenti presentati
emendamento 19.1 Giacobbe, Manca (PD): in caso di contenzioso tra gestore e Comune per “dinieghi ingiustificati”, la procedura giuridica è semplificata (si ferma all’ordinanza cautelare)
emendamenti dal 19.7 Margiotta, Giacobbe, Mirabelli, Biti (PD) al 19.13 Corti, Pergreffi, Campari Rufa, Sudano, Marti, Mollame, Pianasso, Pietro Pisani (Lega), Sbrollini (Italia Viva): modifiche al nuovo Codice delle Comunicazioni tra cui:
- equiparazione dei semplici pali a opere di telecomunicazioni
- espropri di aree e immobili privati, anche quelli su cui sono già presenti impianti in funzione
- non si applica a tutte le strutture per le telecomunicazioni la disciplina urbanistica e edilizia del Comune
- esclusione della documentazione radioelettrica per ottenimento del parere sanitario da parte di Arpa, per le tower company
- possibilità di scavalcare il parere delle Arpa per le tower company
- impianti provvisori senza autorizzazione paesaggistica
- nessun canone di occupazione di beni demaniali o in concessione
emendamenti da 19.14 a 19.15 Margiotta, Giacobbe, Mirabelli, Biti (PD), Sbrollini (Italia Viva): nessun certificato di collaudo che viene sostituito da una dichiarazione di regolare esecuzione del direttore dei lavori.
emendamenti da 19.16 a 19.17 Margiotta, Giacobbe, Mirabelli, Biti (PD), Sbrollini (Italia Viva): esclusione del vincolo paesaggistico esteso anche per le installazioni in zone gravate da usi civici
emendamenti da 19.18 a 19.20 Corti, Marti, Mollame, Pianasso, Pietro Pisani (Lega) Margiotta, Giacobbe, Mirabelli, Biti (PD), Sbrollini (Italia Viva): le riconfigurazioni di impianti esistenti e gli impianti temporanei non sono rilevanti ai fini della pubblica incolumità; è quindi esclusa la necessità della relativa autorizzazione sismica
emendamenti da 19.21 a 19.24 Margiotta, Giacobbe, Mirabelli, Biti (PD), Corti, Pergreffi, Campari Rufa, Sudano, Marti, Mollame, Pianasso, Pietro Pisani (Lega), Sbrollini (Italia Viva): soppressione del criterio della minimizzazione tra gli strumenti a disposizione dei Comuni ed eliminazione del concetto di siti sensibili.
emendamento 19.0.2 Giacobbe (PD): abrogazione limiti italiani e adozione Raccomandazione Consiglio UE 12/7/1999: da 6 V/m a 61 V/m
Gli emendamenti presentati negli interessi dei Comuni
emendamento 20.0.1 Romagnoli (M5S):
- Indicazione ad adottare regolamenti comunali per la disciplina delle installazioni, in sostituzione della mera facoltà (Art. 8 Comma 8 Legge Quadro 36/01)
emendamento 12.0.10 Papatheu (FI):
- abrogazione del limite di 800 euro/anno per l’occupazione di aree demaniali o pubbliche del patrimonio indisponibile dei Comuni
- Indicazione ad adottare regolamenti comunali per la disciplina delle installazioni, in sostituzione della mera facoltà (Art. 8 Comma 8 Legge Quadro 36/01)
Il nostro appello
Siamo fermamente convinti che questi tentativi puntino a portare le installazioni degli impianti di telecomunicazioni fuori da ogni forma di gestione e controllo, che rappresentino una deroga alle funzioni di governo del territorio e che venga sottratto ai Comuni una prerogativa prevista in Costituzione.
Il nostro appello è rivolto a tutte le Amministrazioni Comunali affinché attivino, in questa drammatica fase, tutti i canali di dialogo possibili con i rappresentanti in Parlamento e in 10a Commissione del Senato in particolare; si devono far sentire le voci degli enti locali, e di quegli Amministratori che vivono il territorio e le relative tensioni quotidianamente, affinché queste proposte emendative vengano ritirate o dichiarate inammissibili e venga piuttosto avviata una fase di confronto e analisi dei processi che potrebbero raggiungere lo stesso obiettivo di semplificazione e qualità dello sviluppo ma attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti attori.