Il TAR Lazio ha rilevato la mancata attuazione della campagna di informazione e di educazione ambientale, di cui all’art. 10 della L. n. 36/2001, a norma del quale: “Il Ministro dell’ambiente, di concerto con i Ministri della sanità (ora Ministro della salute, n.d.r.), dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica e della pubblica istruzione (ora Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, n.d.r.), promuove lo svolgimento di campagne di informazione e di educazione ambientale ai sensi della legge 8 luglio 1986 n. 349”.
Dunque, i Ministeri erano tenuti ad eseguire una campagna informativa rivolta alla intera popolazione, avente ad oggetto la indicazione delle modalità d’uso e dei rischi per la salute e per l’ambiente connessi all’uso di telefoni cellulari e cordless, ma, nonostante il ragguardevole lasso di tempo intercorso, la preannunciata campagna informativa non risulta essere stata ancora attuata.
Il TAR quindi ha dichiarato “l’obbligo del Ministero dell’Ambiente, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ciascuno per il proprio ambito di competenza, di provvedere, in attuazione di quanto disposto dall’art. 10 della l. n. 36/2001, ad adottare una campagna informativa, rivolta alla intera popolazione, avente ad oggetto la individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile (telefoni cellulari e cordless) e l’informazione dei rischi per la salute e per l’ambiente connessi ad un uso improprio di tali apparecchi. La predetta campagna di informazione e di educazione ambientale dovrà essere attuata nel termine di sei mesi dalla notifica o, se anteriore, dalla comunicazione in via amministrativa della presente sentenza, avvalendosi dei mezzi di comunicazione più idonei ad assicurare una diffusione capillare delle informazioni in essa contenute.”
I laboratori didattici Polab
Polab propone da molti anni laboratori didattici per le scuole sull’uso consapevole delle tecnologie, sui potenziali rischi e sulle modalità d’uso più idonee a minimizzare tali rischi. I laboratori sono stati realizzati in decine di Comuni negli ultimi anni e pongono dunque queste Amministrazioni locali all’avanguardia rispetto alla norma nazionale, a quanto richiesto dal TAR Lazio e alla effettiva attività messa in campo dagli stessi Ministeri.
“Per i campi io ho l’occhio”
Il laboratorio si propone di stimolare la conoscenza del problema, dare la giusta informazione sul ruolo delle antenne di telefonia mobile, diffondere un’informazione dettagliata sul corretto utilizzo di smartphone, tablet, portatile, analizzando anche gli aspetti comportamentali e sociali ad esso legati, toccando anche i temi della dipendenza. Le informazioni che diamo ai ragazzi ha una positiva e forte ricaduta su tutta la cittadinanza, veicolando l’informazione stessa attraverso il canale “famiglia”. L’innovatività del percorso formativo sta nell’uso di eyEM: alla classe viene fornito un gruppo di sensori portatili di rilevamento eyEM che diventano “occhi elettromagnetici” personali e tracciano i comportamenti dei ragazzi in termini di esposizione alle radiazioni. I ragazzi sono stimolati attraverso il gioco: dopo la lezione in aula, il laboratorio si conclude con un evento – competizione formativa.
Riferimenti