La Corte Suprema di Cassazione riafferma il valore del principio di precauzione in ordine all’esposizione ai campi elettromagnetici.
Secondo la Corte il D.M. 381/1998 (Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana) “evidenzia che, allo stato delle conoscenze scientifiche, l’esposizione ai campi elettrici e magnetici prodotti da tali sistemi, nell’ipotesi di superamento di determinati limiti massimi, è considerata fonte di possibili effetti negativi sulla conservazione dello stato di salute; avuto riguardo quindi alla fondamentale finalità della prevenzione delle malattie, che è alla base della suddetta normativa, la stessa ha lo scopo di impedire qualsiasi comportamento contrastante, (anche se il rispetto dei limiti previsti non è sufficiente a rendere di per sé lecita la condotta che vi si uniformi in presenza del concreto accertamento di possibili effetti negativi derivanti dalla condotta stessa sulla base di conoscenze scientifiche acquisite nel momento in cui deve essere valutata la situazione del caso concreto, vedi Cass. 27-7-2000 n. 9893).” […]